Credo,
in vita mia, di non aver mai avuto una notte frastornata e tormentata come
Ruggeretto, Bella Bella e Scintillone; protagonisti di questa ingente e
mirabile pellicola anni ’60.
Tre
ragazzi, tre caratteri, un solo obiettivo: passare una notte nel balocco più
totale. I tre, appartenenti alla periferia romana, bivaccano tra infrazioni
alla legge e simpatiche prostitute, lottizzando i loro introiti tra locali
notturni, alla moda e villone di ricchi, per poi tornare al punto di partenza
in una solinga e abbandonata alba mattinale. Una Roma truce, fuligginosa e
intensa fa da sfondo alla pellicola, insieme all’umore amaro dei personaggi che
in qualche modo produce un impulsivo modello di neorealismo puro (o quasi). La
città è molto importante in questo film, essa viene caratterizzata da luoghi
sciagurati che sottolineano appunto una Roma guitta (baracche di Tor
Pignattara, prostitute in Via Alessandrino, Pigneto, Mandrione e villone isolate
fuori città). Bolognini ha condotto questo viaggio urbano in maniera grandiosa
e solerte, sottolineando appunto i caratteri psicologici dei personaggi, i
quali senza scopi e senza mete, l’unico modo per soddisfare le loro esigenze, è
spendere il denaro.
"Perché a noi che ce manca? Semo giovani,
pieni de salute. E poi voi mettete come se divertimo noi: ce basta una notte
per un anno; domani magari ce toccherà fare capriole pe cenà, ma intanto
stasera ce semo divertiti… per domani er Signore provede!" Rossana la
prostituta.
La
mano di Pasolini, nel film, costruisce una trama identificabile attraverso
aspetti psicologici dei personaggi già accarezzati in varie pellicole del
cinema italiano. Qui si oscilla da “La dolce vita” di Fellini ad “Accattone” di
Pasolini. Personalmente lo considero un grande capolavoro, peccato però che
come molte pellicole, è finito nel dimenticatoio, oscurandosi automaticamente
in qualche archivio/armadio mediatico.
Tomas Milian e Franco Interlenghi strepitosissimi.
Tomas Milian e Franco Interlenghi strepitosissimi.